PARLANDO DI MISURE CONCRETE SULLA SICUREZZA FRATELLI D'ITALIA SVELA LA MASCHERA: IDEE POCHE E CONFUSE
17-07-2025 18:44 -
Stamani, con una conferenza stampa congiunta con le altre forze di maggioranza, abbiamo provato a discutere di quello che Fratelli d'Italia ha chiamato "pacchetto" per la sicurezza della città, e che ha proposto ieri in Consiglio Comunale. 12 mozioni che, in parte, sono la riproposizione di attività che l'amministrazione ha già provato a mettere in campo (senza che il Governo abbia mai dato un cenno di vita); per altro verso è un mucchietto di bandierine agitate al vento della propaganda in quanto inutili o irrealizzabili. Speravamo che almeno su questo tema, così delicato e distintivo della loro identificazione politica, avessero qualche idea più originale, maggiormente efficace e quantomeno attuabile. In buona sostanza se oggi governassero il comune, sul fronte sicurezza, non farebbero niente di diverso da quello che stiamo facendo con l'aggiunta di qualche provvedimento/spot buono soltanto a esser raccontato per alzare fumo sul niente. Proviamo a riepilogare schematicamente per punti, anche con l'aiuto di una grafica.
1) LE PROPOSTE RICICLATE Siamo così d'accordo di ripristinare un presidio della Polfer e il progetto Strade Sicure dell'Esercito Italiano alla stazione che in questi anni abbiamo avanzato richieste alle autorità e ai Ministeri competenti. Il Sindaco stesso ha più volte avanzato formalmente questa richiesta. Confidiamo che il Governo Italiano alla fine batta un colpo. Nessun problema ad approvare mozioni simili: trattano di richieste già da noi avanzate; forse, più che discuterne in Consiglio Comunale, sarebbe più utile che Fratelli d'Italia spingesse sui propri rappresentanti governativi. Stessa cosa si dica per la mozione con cui si fa richiesta di una "zona rossa" alla Stazione: come ha precisato il Sindaco Franconi in Consiglio, tale richiesta è già stata vagliata nei tavoli competenti alla presenza delle Forze dell'Ordine. Il Sindaco si era dichiarato pure disponibile ad attuarla se mai avesse una qualche utilità per la città al netto dei dubbi di costituzionalità e della difficilissima applicazione. In realtà una zona rossa alla stazione, come successo dove è stata istituita, porterebbe al massimo a spostare i fenomeni nelle aree limitrofe. Non proprio un grande risultato. In ogni caso, avendo già dato disponibilità in tal senso, non abbiamo problema a rinnovarla pubblicamente. Nel 2019 avevamo avviato il progetto sperimentale per avviare il controllo di Vicinato. Poi il Covid interruppe il percorso proprio nei mesi della sua attivazione. A distanza di 6 anni ci pare che l'efficacia deterrente contro la micro-criminalità di questo strumento, dove era stato avviato, sia stata molto modesta se non nulla. Nei comuni e nelle zone dove è stato istituito il controllo di vicinato non si sono registrati sensibili miglioramenti sul fronte della sicurezza urbana. Poiché siamo comunque disponibili a sondare tutte le strade possibili che portino a risultati efficaci abbiamo chiesto al comando di Polizia Locale, prima di riavviare un progetto ormai vecchio, di verificare, dati alla mano, vantaggi e benefici dove si è sviluppato. Se ci verrà confermato, come temiamo, che quel tentativo non ha prodotto benefici di alcun tipo alla sicurezza delle città lo abbandoneremo anche se fummo noi a introdurlo.
2) LE PROPOSTE INUTILI Quella di dotare il taser agli agenti di Polizia, a latere del fatto che incida su una competenza dell'Unione Valdera e non del Comune, finirebbe per distogliere risorse umane ed economiche importanti da lasciare invece sul controllo del territorio. I nostri agenti già oggi hanno tutti i dispositivi di protezione individuali a garantire il corretto svolgimento del loro compito. Il percorso che porterebbe a questa iniziativa è lungo, preceduto da corsi preparatori stabiliti per legge e molto costoso (noleggiare tre apparecchi costerebbe come assumere una unità di personale in più). Il beneficio finale ci pare davvero irrisorio, un taser non previene il crimine: meglio continuare a investire nell'assunzione di risorse di Polizia, come già fatto nel 2024. Anche la proposta di fissare un ufficio di Polizia Locale nel quartiere della stazione non sfugge alla inutilità. Non si capisce perché debba funzionare a Pontedera una iniziativa che si è rivelata del tutto fallimentare a Pisa. Serve controllo sul territorio degli agenti e delle forze dell'ordine. Non una insegna in un fondo commerciale. La strategia che proponiamo per la stazione è quella conosciuta: rigenerazione urbana con lo spostamento del terminal bus e la realizzazione della Caserma dei Carabinieri, l'animazione sociale di quartiere, la presenza di servizi, l'agevolazione al recupero di immobili privati dismessi (ex Consorzio, ex Hotel La Rotonda, ex Crastan, ex Automar, ex Enel). Sono percorsi ovviamente lunghi e complessi ma di valenza strutturale e strategica, non meramente propagandistica
3) LE PROPOSTE IRREALIZZABILI Quella di istituire percorsi obbligatori di educazione civica per chi beneficia di progetti di assistenza, accoglienza e benefici economici, così come quella di escludere da tali servizi chi risulta condannato da reati violenti sul territorio nazionale denotano una assoluta ignoranza delle situazioni e dei contesti in cui si muovono i servizi sociali dei comuni. Ci sono davvero comuni che hanno imposto un tale obbligo e applicato misure del genere? Quali sono i reati violenti? Quali sono le norme che consentono di farlo? Come gestiscono le casistiche che compongono la platea delle persone prese in carico? (sempre più spesso sono persone che si ritrovano in situazioni di indigenza temporanea, molti sono nuclei familiari). Come funzionerebbe la proposta? tutta la famiglia deve fare il corso di educazione civica? Ecco, ci sembrano veramente bandierine sventolate su problemi reali affrontati con la superficialità di chi non sa davvero come funziona una pubblica amministrazione. Oltreché alla contraddizione ipocrita relativa al fatto che proprio il governo ha smantellato gli strumenti e depotenziato le risorse nazionali dedicate ai progetti di accoglienza e integrazione che miravano proprio a ottenere, in modo diffuso e generalizzato, gli obiettivi che FDI dice di voler raggiungere con queste strampalate proposte. La proposta infine dove si manifesta candida la confusione delle idee di Fratelli d'Italia è quella sul controllo delle locazioni che ha il solo merito di individuare, finalmente qual è il problema del sovraffollamento in alcune aree critiche della città: non quello della sinistra o della destra quanto piuttosto il profitto che di chi affitta in nero o subaffitta a persone al di fuori della legge. Quello di cui si parla è un illecito tributario foriero di responsabilità penali o civili. Siamo d'accordo con FDI che il fenomeno vada stigmatizzato e affrontato. Purtroppo per loro, ma anche per noi, il comune non ha poteri né di accertamento diretto né di controllo, non ha la titolarità dei dati né il conseguente potere sanzionatorio. Qualsiasi atto compiuto dal comune sarebbe affetto da incompetenza assoluta e si perderebbero tutte le cause contro i proprietari (furbetti) finendo per dover anche pagare spese legali. L'unico procedimento in capo al comune di Pontedera, la richiesta dell'idoneità alloggiativa, può portare al massimo a una attestazione negativa. Lo stesso dicasi in ambito di richiesta residenza dove serve l'assenso del proprietario. I fenomeni completamente abusivi non hanno valenza amministrativa, ma fiscale o penale. Su questo punto, in particolare il Consigliere Bagnoli si è detto sicuro, invece, che sia possibile chiedere dati incrociati alle autorità competenti (Guardia di Finanza e Agenzia delle Entrate): noi non siamo assolutamente del solito parere, ma abbiamo deciso di votare a favore, dando fiducia alla sicurezza del Consigliere sul punto, e procedere con le richieste di informazione. Se tali dati ci verranno negati, torneremo in Consiglio per dimostrare la differenza tra parole al vento e propaganda e seria competenza.
4) LA PROPOSTA SCARICA-BARILE La tutela della sicurezza, la prevenzione e la repressione dei reati è di competenza esclusiva dello Stato. Non siamo contrari in linea di principio all'idea di costituire un fondo per sostenere le spese direttamente o indirettamente connesse ai reati predatori nelle private abitazioni o negli esercizi commerciali. Ma sembra davvero fuori luogo che siano i cittadini di Pontedera a dover alimentare un fondo del genere. Pensiamo piuttosto, visto che Fratelli d'Italia è al Governo e guida le attività del Parlamento, che inoltrino questa proposta a Roma affinché sia istituzionalizzato e alimentato da una legge dello Stato, in modo che valga su tutto il territorio nazionale. Se davvero pensano che sia una soluzione praticabile noi li appoggiamo nel chiedere ai loro rappresentanti nazionali di andare avanti su questa strada.
Concludendo: la sicurezza è un tema serio, lo abbiamo detto e ribadito più volte, da non affrontare per slogan semplicistici e con teatrini volti solo a raccontare una falsa verità ai cittadini. Capiamo la difficoltà di tutti di spiegare cosa si può e cosa non si può fare, capiamo anche una certa percezione che aumenta a seguito di alcuni episodi recenti, ma proprio perché abbiamo molto a cuore la nostra città, non ci possiamo permettere soluzioni semplicistiche e in definitiva irrealizzabili.