Sliding doors: a parti invertite avrei votato Toncelli

01-06-2019 19:00 -

Fabiola Toncelli, candidata sindaco per i cinquestelle, dichiara che il 9 giugno andrà certamente a votare ma non dà indicazioni di voto all’elettorato di riferimento.
E’ superfluo dire che mi pare naturale, è giusto che sia così.
L’idea che il voto degli elettori sia a disposizione dei referenti dei partiti è sbagliata oltre che inattuale. I cittadini esprimono la propria preferenza secondo le loro inclinazioni, sensibilità, interessi, e lo fanno verso le proposte che paiono a loro più credibili, vicine ai loro bisogni.
A parti invertite, nel caso il ballottaggio fosse stato tra Toncelli e Bagnoli, anch’io mi sarei astenuto dal dare indicazioni di voto agli elettori del PD.
Avrei tuttavia compiuto una scelta personale e questa scelta l’avrei resa pubblica, perché questo è la politica e il rispetto del proprio ruolo: prendere delle scelte e assumersene le responsabilità, anche e soprattutto quando la scelta da compiere è la più distante dal proprio modo di vedere. In questo senso avrei votato per chi trovo meno distante dal perimetro dei miei valori: quelli della Toncelli.
L’avrei votata pur non condividendo la cultura politica del movimento a cui appartiene, pur non apprezzando il modo aggressivo e giacobino di interpretare il suo ruolo di candidata, mi sarei orientato a farlo indipendentemente dagli attacchi e dalle infamie di cui ha ricoperto il Pd e i suoi rappresentanti locali. In quel contesto ipotetico una scelta l'avrei comunque fatta: per lei piuttosto che per Matteo Bagnoli.
Non sarebbe stata una scelta di campo ideologica, di vicinanza per capirci. Più semplicemente, nel caso di Pontedera i cinquestelle mi sarebbero parsi più idonei a guidare la città, per il profilo dei candidati al consiglio comunale, per le caratteristiche complessive della piattaforma politica presentata. Avrei votato quindi Toncelli, non in una logica frontista, di opposizione all’invasione dei “barbari” ma perché giudico la proposta delle destra estranea agli interessi di Pontedera ed il loro candidato inadatto a governare in autonomia le dinamiche di questa città rispetto alle pulsioni muscolari della Lega. La dimostrazione è venuta della vicenda legata alla defenestrazione di Brini, dallo spostamento a destra del baricentro del centrodestra con l’allargamento organico a forze di estrema destra come Forza Nuova e Casapound con la conseguente ed inevitabile marginalizzazione di Forza Italia e dei contenuti moderati del centrodestra locale.
Toncelli si dice delusa del risultato ottenuto attribuendone l’esito all’eccessiva subalternità del movimento all’accordo di governo nazionale con la Lega. Penso che quel ragionamento, laddove intenda proseguire a fare attività politica per la città e a svolgere un ruolo, potrebbe cercare di svilupparlo, nell’interesse della città e del governo di Pontedera per i prossimi cinque anni.

Floriano Della Bella