M5S tra istinti riflessi e risentimento, l’assenza di un proposta per la città.

10-03-2019 08:41 -

Un vecchio adagio, attribuito a Pietro Nenni, recitava:” la politica non può farsi coi sentimenti ... figuriamoci coi risentimenti”.
Lo ricordiamo perché il “risentimento”, e il risentimento verso il PD in particolare, sembra essere la cifra principale della cultura politica dei Cinque Stelle. In alcuni passaggi della nota di accompagnamento alla presentazione della candidatura di Toncelli, nell’indicazione dei limiti del centrosinistra di governo, si intravedono addirittura le note autobiografiche di alcuni.
Si tratta di un sentimento talmente forte che ad ogni critica a loro rivolta la replica viene indirizzata istintivamente al Pd anche quando l’accusa viene da altre fonti.
Costruire una piattaforma politica alimentando i sentimenti di acredine, rivalsa e insoddisfazione sociale, non basta per governare. Non basta a fare una proposta, tantomeno una proposta per la città.
Quanto avviene al Governo Nazionale ne è la dimostrazione più lampante. La risultante non può che essere lo spostamento a destra delle politiche: sui diritti civili e sociali, nel linguaggio come nella pratica democratica. Tutto ciò con buona pace per i propositi di inclusione e partecipazione che i cinque stelle dichiarano di voler perseguire. Hanno ragione i compagni di Progetto Pontedera: il disfattismo porta a destra e questo peraltro è sotto gli occhi di tutti, è quanto avviene nel Paese, con Di Maio e i grillini ostaggio della Lega di Salvini.
Il Partito Democratico ha rispetto e considerazione per coloro che votano i 5 stelle e per il loro attivisti ma questo non ci impedisce di evidenziarne i limiti dell’impostazione, la vaghezza e l’ inconcludenza delle formule, le contraddizioni e le ipocrisie delle posizioni. Non necessariamente questo deve produrre reazioni isteriche e scomposte. Si tratta di dialettica politica e anche questo è un BENE COMUNE.

Toncelli replica alle accuse ma sbaglia interlocutore.

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